Tab Article
In questo volume sono raccolti i saggi del filosofo francese sul tema del corpo. Se l'esistenza appare come esposizione corporea, il pensiero avrà come oggetto il corpo e l'esperienza del toccare, l'istituzione del senso nell'estensione e vibrazione dei corpi, l'unica evidenza di un logos sensibile, incarnato. A questo pensiero inscritto nella corporeità corrisponde la nudità dell'esistenza priva di ancoraggi metafisici, orfana di fondazione e di trascendenza, costantemente disponibile nella sua precaria e vulnerabile estensione. Quando l'abbandono resta l'ultimo predicato dell'essere, viene alla luce una pluralità di presenze singolari, rimane soltanto "la nudità del mondo senza origine né fine, che si espone interamente a se stessa". Il corpo è la pelle rivolta all'esterno, a quel mondo intessuto della contingenza di altri corpi. Offrirsi nudi allo sguardo è rivelare la "mancanza dell'abito di un'essenza", mostrare la propria fragilità di singolarità erranti e tremanti, rinunciando ad avvalersi di alcun ornamento di senso pregresso. Se l'interiorità del soggetto nudo è mera superficie incarnata, anima dell'estensione o psiche estesa, l'esibizione indifesa del corpo è anche la soglia dell'eros, un invito a guardare e a toccare nell'essere uno accanto all'altro: così l'ontologia volge all'erotica e sembra alludere al contatto carnale.